Il pepe e il peperoncino non sono spezie intercambiabili. Ci sono degli elementi sostanziali che li differenziano e che guidano la scelta.
Il gusto piccante delle spezie piace a tantissime persone. Regalano una nota decisa al piatto, enfatizzando alcuni sapori e dando vita a un mix gustativo incredibile. Solitamente, per raggiungere questo risultato, si utilizzano il pepe nero e il peperoncino. Molti individui non fanno caso alla scelta.
Optano per ciò che hanno in casa, senza porsi troppe domande perché il loro unico obiettivo è realizzare la pietanza che hanno in mente. In realtà, ci sono delle differenze sostanziali, soprattutto in termini di salute. È importante esserne a conoscenza per evitare di commettere errori.
Il pepe nero e il peperoncino non possono mancare in cucina. C’è chi ama metterli dappertutto, anche nei piatti più insospettabili. Il loro sapore pungente, spesso, si scontra con i gusti di grandi e piccini ma, nelle giuste quantità, sono largamente apprezzati. A livello di gusto, presentano delle sfumature differenti. Il primo ha un sapore pungente e leggermente piccante, mentre quello del secondo varia tantissimo in base al tipo di spezia scelta.
Hanno proprietà diverse, che li rendono più o meno adatti a certi contesti. Per dare una risposta alla domanda iniziale, bisogna analizzarne le caratteristiche. Il peperoncino può far venire facilmente le lacrime agli occhi. A volte, è così intenso da essere quasi insopportabile. Questo, tuttavia, non basta a mettere in ombra i suoi molteplici effetti benefici.
Stimola la digestione, abbassa la pressione grazie al suo effetto vasodilatatore, è di aiuto nella lotta contro le nevralgie, l’alopecia e la psoriasi. Riesce a combattere le infiammazioni del corpo e riduce il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare. A livello calorico, 100 g contengono circa 314 calorie.
Il pepe, al contrario, esercita un’azione irritativa sulle mucose dell’esofago e dello stomaco. Le persone che soffrono di esofagite da reflusso, gastrite e difficoltà nella digestione dovrebbero stargli alla larga. Il rischio, infatti, è quello di dover ricorrere a soluzioni da banco per calmare i sintomi e sfiammare lo stomaco. Aiuta, però, ad aumentare il senso di sazietà e ad attivare il metabolismo. 100 g contengono 255 calorie.
Di base, quindi, per non sbagliare, bisogna scegliere l’alternativa maggiormente compatibile con le proprie esigenze. Nessuna di queste due spezie è da demonizzare, basta saperle usare nel modo giusto. Bisogna considerare anche che, generalmente, la quantità usata nei piatti è piuttosto bassa. Rischi e benefici sono commisurati alle dosi.