Per quanto vengano definiti come un’unica famiglia, i frutti di bosco sono molto diversi tra loro: ecco come fare per capire le differenze
Tra le tante varietà di frutti disponibili di certo i frutti di bosco schizzano in cima alla classifica dei più amati. Chiamati anche frutti rossi per via della loro colorazione che va dal rosso fino al violaceo, i frutti di bosco vengono racchiusi in un’unica grande categoria sebbene siano molti diversi l’uno dall’altro. Ma allora come capire le differenze e le somiglianze?
Innanzitutto è bene precisare che i frutti di bosco non hanno la stessa classificazione botanica, dunque non nascono dallo stesso frutto, bensì hanno in comune il luogo in cui crescono definito sottobosco. Infatti è proprio da qui che nasce il loro nome, in quanto le macchie di vegetazione selvatica sono il loro habitat naturale.
I frutti di bosco, inoltre, proprio perchè provengono dallo stesso luogo di crescita hanno in comune anche delle proprietà nutrizionali molto importanti come la presenza di vitamina C e vitamina B. Ma ciò di cui sono particolarmente ricchi sono le fibre, l’acqua, i sali minerali e il fruttosio. Eppure delle differenze li separano, ma innanzitutto vediamo quali sono i frutti di bosco.
Quali sono i frutti di bosco? Ecco nomi e differenze
La lista dei frutti di bosco potrebbe non essere breve ma è sicuramente sostanziosa: lamponi, ribes, mirtilli, more, fragole, ciliegie, amarene, uva spina e bacche di Goji costituiscono così la famiglia del sottobosco. Per quanto siano molto amati, in realtà la loro presenza sui banchi di vendita è al dettaglio piuttosto che in grosse quantità come il resto della frutta.
Infatti, i frutti di bosco possono definirsi come frutti di nicchia, particolarmente richiesti ma dal costo piuttosto elevato rispetto agli standard di mercato. Anche le fragole e le ciliegie, per quanto sia facile trovarli sul bancone del mercato, hanno infatti un prezzo maggiorato rispetto al resto della frutta. Proprio per questo vengono maggiormente apprezzati da chi ha un gusto fine e raffinato.
Ognuno dei frutti rossi ha infatti delle proprietà uniche che lo rendono così riconoscibile ma soprattutto utilizzato per i suoi benefici, oltre che per il sapore speciale. Un esempio potrebbe essere dato dalle ciliegie, o più nello specifico dai suoi peduncoli, e dal ribes che hanno un’azione molto diuretica contrastando così anche varie infezioni ai reni.
O ancora le fragole, i lamponi e l’uva spina che hanno una forte azione antiossidante. In realtà anche i mirtilli rientrano in questa categoria, ma sono particolarmente utilizzati per favorire e migliorare la circolazione del sangue andando ad agire sul microcircolo. Il succo di mirtilli, ad esempio, viene molto consigliato alle donne durante il periodo del ciclo mestruale.
Come possono essere utilizzati i frutti di bosco
Anche le more sono tra i frutti di bosco più consumati in quanto sono indicate per le faringiti. Infatti le loro proprietà antinfiammatorie e il loro sapore molto dolce aiutano a favorire il processo di guarigione del mal di gola.
Le bacche di Goji, invece, hanno un mix di proprietà come quella antiossidante, favoriscono il funzionamento del sistema immunitario e di quello cardiocircolatorio. Infatti le bacche di Goji sono famose per essere piccole e possono essere anche consumati quotidianamente come spuntino.
Anche gli infusi con i frutti rossi sono molto diffusi. Infatti spesso piuttosto che essere mangiati o consumati in maniera singola, troviamo il mix di frutti rossi già preparato utile per la preparazione di un decotto dal gusto unico e intenso.
Per ultime troviamo le amarene, molto utilizzate nei dolci per il loro sapore zuccherino e succoso. In particolare è molto apprezzato l’accostamento con la crema pasticcera. Dunque se le amarene sono tra i tuoi frutti di bosco preferiti oltre ad avere un gusto raffinato hai anche un palato che ama i sapori ricchi e intensi.