Se non sai abbastanza sul nichel, oggi avrai tutte le informazioni utili per disintossicarti in maniera naturale!
Il nichel è molto diffuso in natura. Solitamente l’essere umano lo assorbe tramite l’aria inspirata oppure con il cibo e viene utilizzato soprattutto nella produzione di leghe metalliche, in quella di acciaio inossidabile e di altri prodotti chimici. Proprio perché entriamo in contatto con questo elemento chimico in diversi modi, se il nichel si accumula nel sangue, lo intossica con conseguenze serie.
Anche perché all’inizio i sintomi non sono chiari e quindi risulta difficile fare una diagnosi. I tipi di intossicazione da nichel sono diversi e classificabili in vari gruppi di patologie:
Sono molto diffusi però anche i disturbi di natura asmatica, tipici per esempio dei lavoratori metalmeccanici che producono leghe metalliche contenenti proprio il nichel. Generalmente l’allontanamento dalla causa determina un miglioramento della patologia. In caso contrario invece, i disturbi inizialmente curabili, possono aggravarsi contribuendo ad aumentare il rischio di sviluppare una neoplasia, come per esempio, il carcinoma al naso.
E a determinare questi effetti acuti sono i processi di raffinazione di questo elemento chimico per la produzione di nichel carbonile. Si tratta di un composto di spiccata tossicità che provoca anche emicrania, nausea, vertigini, dolore allo stomaco ed al torace. Ma esiste un modo per disintossicarsi naturalmente? Vediamolo insieme!
I sintomi delle allergie al nichel sono il prurito (collegato alle manifestazioni dermatologiche) nausea, insonnia, pirosi gastrica, meteorismo e sensazione continuativa di stanchezza. Prima di capire come disintossicarsi, però, bisogna diagnosticare questa allergia con il Patch test, che rileva appunto la presenza o meno di nichel nell’organismo. Una volta certi, ci si può disintossicare anche metodi naturali.
Innanzitutto, è bene seguire una dieta nichel free. Esistono, infatti, molte verdure a basso contenuto di nichel come finocchi, peperoni, melanzane, zucchine. Di contro, si deve limitare al minimo il consumo di asparagi, fagiolini, pomodori, spinaci, carciofi, cipolle. Ma non solo. Per selezionare verdure prive di nichel, bisogna acquistare prodotti biologici coltivati su terreni concimati naturalmente, senza fertilizzanti di sintesi, e non sottoposti a trattamenti di conservazione mediante sostanze chimiche contenenti tracce di nichel.
Per limitarne l’introduzione con l’alimentazione, però, è necessario anche consumare frutta sicura come mele, pompelmo, fragole, cachi, arance e mandarini, ribes, melograno, banane, albicocche, pesche, melone e anguria. Ma si possono consumare anche molti pesci grazie al loro basso contenuto. Tra questi, troviamo il pesce spada, molto ricco di calcio e magnesio e l’orata, il dentice, la spigola, il tonno, la cernia, la ricciola, il salmone.
Per disintossicarsi al meglio, è necessario usare detersivi senza nichel, la cui composizione è riportata dall’etichetta presente sulla confezione. Una particolare attenzione, poi, deve essere rivolta anche al settore cosmetico, specialmente ai dentifrici che vengono a contatto con la mucosa orale.
È consigliabile acquistare prodotti nichel tested, con certificazioni che attestino la loro composizione biologica. Questi articoli non hanno il fluoro, sostituito da sostanze naturali come aloe vera, limone o argilla bianca, unita a biancospino e olio essenziale di menta.
Esiste anche un vaccino per l’allergia al nichel, consigliato a chi è stata diagnosticata una forma allergica conclamata. Il vaccino garantisce una terapia desensibilizzante nei confronti del metallo, ma è ancora in via di sperimentazione e quindi non ancora ampiamente commercializzato. In più implica costi elevati, anche perché il suo utilizzo non è stato finora autorizzato dal Servizio Sanitario Nazionale. Resta, tuttavia, la soluzione migliore per chi presenta una vera e propria forma grave di allergia.
In definitiva ,l’allergia da nichel può essere curata senza ricorrere all’impiego di terapie farmacologiche, ma puntando su una corretta alimentazione e su alcune scelte di vita che consentono di ridurre al minimo le occasioni di entrare in contatto con questo metallo.