Dovresti prestare la massima attenzione ad alcuni particolari sintomi perché potresti andare incontro a gravi rischi.
In questo periodo dell’anno molti di noi riscontrano i soliti malanni di stagione ai quali non diamo particolarmente peso. Ma c’è una malattia che potrebbe nascondersi nei medesimi sintomi che vengono solitamente associati alle solite malattia stagionali. Si tratta di una malattia genetica che colpisce più spesso i maschi.
Si verifica quando l’organismo non ha una quantità sufficiente di un enzima chiamato glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) o più comunemente chiamato favismo. Quest’ultimo ha il compito di aiutare i globuli rossi a funzionare, proteggendoli al tempo stesso dalle sostanze presenti nel sangue che potrebbero danneggiarli.
Sintomi più comuni
Nelle persone con carenza di G6PD, i globuli rossi non producono abbastanza G6PD o quello che producono non funziona come dovrebbe. Senza una quantità sufficiente di G6PD a proteggerli, i globuli rossi si rompono. Questo fenomeno è chiamato emolisi, che può causare stanchezza, vertigini e altri sintomi.
Quando questi fattori scatenano una rapida perdita di globuli rossi in un breve lasso di tempo, si parla di crisi emolitica. In questi casi, i sintomi cessano quando la causa è scomparsa. In rari casi, la carenza porta all’anemia cronica, indipendentemente dall’esposizione a fattori scatenanti, che possono essere infezioni batteriche e virali, alcuni antidolorifici e farmaci che abbassano la febbre e naftalina, che può essere molto dannosa se un bambino la ingerisce.
Per quanto riguarda i sintomi più comuni, si potrebbe riscontrare del pallore, soprattutto in bocca, stanchezza, vertigini, battito cardiaco accelerato, milza ingrossata e pipì scura.
I sintomi lievi di solito non richiedono un trattamento medico. Man mano che l’organismo produce nuovi globuli rossi, l’anemia migliorerà. Se i sintomi sono più gravi e ci si trova in presenza di un bambino, allora è meglio recarsi in ospedale.
Questa malattia, come accennato in precedenza, è genetica ma più comune tra i maschi, che nascono con questa patologia trasmessa nei geni da uno o entrambi i genitori. Molte donne però possono essere portatrici sane ma non presentano sintomi. Per quanto riguarda il trattamento, basta semplicemente individuare la causa scatenante.
Spesso questo significa trattare l’infezione o interrompere l’uso di un farmaco. Se si ha a che fare con un bambino, quest’ultimo potrebbe aver bisogno di un trattamento in ospedale per ricevere ossigeno e liquidi. Talvolta, necessita anche di una trasfusione di cellule ematiche sane. Perciò, la cosa importante è prendere nota di tutti i sintomi che si notano e agire di conseguenza.