E’ consigliabile mangiare la pasta al dente o ben cotta? Ma sarà davvero così importante? Facciamo insieme il punto della situazione.
La pasta è sicuramente l’alimento che identifica e rappresenta il nostro Belpaese in tutto il mondo, da quella secca a quella fresca sono tanti i formati che si possono trovare in commercio. Ciò che accomuna le numerose tipologie di pasta secca, però, è la ricetta: si utilizzano solo semola e acqua, ma nonostante i pochissimi ingredienti, la pasta si presta alla creazione di primi piatti dal gusto irrinunciabile.
Ed essendo la pasta uno dei principali pasti della dieta di tutti i giorni, è bene fare attenzione sia alla scelta del prodotto che alla preparazione e quindi la cottura. Se scolata troppo presto, l’amido presente non viene del tutto gelatinizzato e quindi resta in parte non digeribile. Di conseguenza, l’assorbimento di glucosio a livello intestinale avverrà più lentamente.
Ciò significa che al di là della digeribilità della pasta al dente o più cotta che sia, c’è un aspetto per niente trascurabile: la cottura più breve fa in modo che ci sia un impatto inferiore a livello glicemico. In altre parole, è consigliabile mangiare la pasta scolata al dente perché la minor digestione degli amidi consente una dismissione a rilento delle molecole di glucosio, che si trovano appunto nell’amido.
Se in cottura nella pentola che borbotta in cucina ci sono ad esempio delle mezze maniche, basta tirarne fuori dall’acqua di cottura tre, con intervalli di tempo di un minuto. Poi si passa al taglio in due della mezza manica e infine all’osservazione.
Analizzando, infatti, le tre mezze maniche tagliate a metà, si noterà l’interno. La pasta si può ritenere cotta quando perde il filo interno, cioè quell’anello di grano duro che si mostra come una sostanza bianca. Se è ben visibile, significa che la cottura non ha raggiunto gli strati più interni.
Questo metodo è infallibile ed è anche a favore della linea perché ti evita di assaggiare un maccherone, poi un altro e poi un altro ancora, prima di capire se la cottura è quella ideale! Ma non è l’unica ragione: a forza di assaggiare, infatti, non solo ci si rovina pure l’appetito, ma si rischia pure di scottarsi la lingua!