Arriva un altro richiamo alimentare dal Ministero della Salute. Questi prodotti sono stati subito ritirati, ma se li hai in casa affrettati a riportarli!
Di prodotti alimentari i nostri supermercati ne sono stracolmi. In particolar modo in occasione delle festività la produzione di cibo è non soltanto più intensa ma sotto l’occhio del ciclone. In questi periodi frenetici, infatti, non è raro andare in confusione ma la nostra sicurezza alimentare è sempre sotto osservazione, come dimostrano le ultime note del Ministero della Salute.
Gli OSA, ossia gli operatori del settore alimentare, sono perennemente attivi e scrupolosi nell’informare i cittadini su eventuali inosservanze delle regole alimentari. Del resto, il loro lavoro consiste proprio nel ricevere continuamente informazioni sulla non conformità dei prodotti in vendita sui banchi di commercio. Il loro primo obbligo è di pubblicare queste difformità attraverso delle note del Ministero della Salute.
Non appena si ha anche solo il sentore che eventuali sostanze nocive possono aver contaminato i prodotti alimentari in commercio, il ritiro alimentare scatta in automatico togliendo immediatamente la merce dai banchi di vendita. Il passo successivo è quello del richiamo alimentare, rivolto ai consumatori che hanno già acquistato il prodotto invitandoli a restituirlo presso il punto di acquisto. Vediamo insieme nel dettaglio quali sono i rischi che corriamo questa volta.
La contaminazione del cibo con sostanze dannose può portare a dei rischi davvero seri e preoccupanti per la nostra salute. Nel caso di queste ultime note del Ministero della Salute, i prodotti in questione sono stati ritirati e richiamati per un rischio microbiologico, dunque in relazione a delle conseguenze non indifferenti sul nostro organismo.
Infatti questa volta il motivo del richiamo fa riferimento ad una possibile presenza di salmonella nel prodotto, un agente batterico particolarmente infettivo. A differenza delle altre note ministeriali, però, queste sono particolarmente dettagliate in quanto questi salumi provengono tutti dallo stesso stabilimento: il produttore e il lotto di produzione sono esattamente gli stessi, ma variano le scadenze, il peso per unità di vendita e il marchio di denominazione.
Stiamo parlando della Sopressa nostrana prodotta dal salumificio Sant’Orso presso lo stabilimento di Caltrano, in provincia di Vicenza. La data del richiamo è riferita al 30 marzo 2023, ma le prime due produzioni richiamate sono state pubblicate sul sito istituzionale il 4 aprile 2023 mentre le altre quattro sono state inserite il 5 aprile 2023, per un totale di sei confezioni.
Il lotto di produzione è 10264F con marchio di identificazione IT 10R79. Come si può notare dalle foto sopra inserite, le confezioni con marchio di denominazione Arte – I buoni salumi della tradizione hanno due diverse scadenze: una il 13 luglio 2023 per un peso a unità di vendita di 14,142, mentre l’altra con scadenza il 25 luglio 2023 ha un peso a unità di vendita di 15,418. Il prodotto con marchio Salumificio Sant’Orso, nell’immagine al centro, scade invece il 6 luglio 2023 per un peso a unità di vendita di 3,044.
Le altre tre confezioni, pur avendo lo stesso lotto e marchio di identificazione del Salumificio Sant’Orso, hanno in realtà come marchio di denominazione I buoni salumi d’Italia. La prima confezione scade il 22 luglio 2023 con un peso a unità di vendita di 30,450, mentre l’altra ha scadenza l’11 luglio 2023 per un peso a unità di vendita di 70,528. Infine, l’altra confezione pubblicata dal Ministero ha termine di conservazione l’8 luglio 2023 per un peso a unità pari a 28,472.
Su ogni singola data di scadenza potrete trovare il collegamento alle note ufficiali del Ministero della Salute, in ogni caso vi raccomandiamo di non consumare i prodotti richiamati e di riportarli subito al punto di vendita. Per maggiori informazioni e aggiornamenti rimandiamo sempre a consultare il sito istituzionale dove potrete trovare tutte le risposte ai vostri dubbi.