Ma quanto è buono il miele? Tantissimo, eppure non tutti riescono a mangiarlo. Ecco chi lo evita come la peste.
Il miele è un prodotto naturale magnifico: è davvero buono e regala anche tanti benefici al nostro organismo. Proprio per le sue proprietà, è la risposta perfetta per chi ha bisogno di energie mentali e fisiche, per chi si sente molto fiacco e spossato. Insomma, si tratta di un toccasana per il sistema nervoso e accelera l’efficienza mentale. Ma consumare miele senza esagerare, è il suggerimento che bisogna tenere sempre presente: mai strafare!
Nel corso dei secoli scorsi, il miele è stato considerato al pari di un farmaco da assumere in tante occasioni, soprattutto per la prevenzione e la cura di disturbi di salute. Ma al di là di questo aspetto, il miele dovrebbe far parte di qualsiasi dieta sana ed equilibrata.
Già dalla prima colazione, al posto di marmellata e del cioccolato, e poi può sostituire lo zucchero, e quindi essere usato come dolcificante anche per camomilla, tè o tisane e infusi. Inoltre si può aggiungere ai cereali con lo yogurt, oppure per uno spuntino come formaggio e miele, oppure per un peccato di gola come le zeppole al miele. I vegani però dicono no perfino al miele Vis per un motivo ben preciso!
Cosa accade realmente alle api quando producono il miele: il trattamento che inorridisce i vegani
Forse non tutti lo sanno, ma le api producono miele per cibarsene. Tuttavia, non sempre è così. Le api durante i mesi caldi lo producono succhiando il nettare dai fiori e poi lo combinano con altre sostanze, sia da sole che con altre api, appena rientrate nell’alveare. Poi continuano il processo di trasformazione, lo conservano in apposite celle e infine fanno evaporare l’acqua, in modo che si conservi a lungo.
Quando è pronto, le api lo sistemano, sigillando la cella in cui è conservato e poi lo useranno per sfamarsi durante l’inverno. Questo è quello che succede in natura, ma quando le api vengono allevate, il miele finisce nelle mani degli allevatori. E alle api, al posto del miele, viene dato un suo surrogato che risulta, però, non adeguato per i loro bisogni nutrizionali. Motivo per cui capita spesso che le api patiscano, sia ammalino o addirittura muoiano.
Ma cosa succederebbe se le api scomparissero completamente? La loro scomparsa danneggerebbe la biodiversità del pianeta con una serie ricadute sulla sopravvivenza di alcune specie vegetali e quindi sull’assetto idrogeologico di alcune zone. E poi, oltre a produrre miele, le api sono degli impollinatori. L’attività di impollinazione è garanzia di riproduzione di diverse piante selvatiche e favorisce la nascita di varie colture.
E come se non bastasse, pare che le api avvertano e provino dolore, quindi non sarebbe meglio optare per delle alternative vegetali altrettanto buone? In particolare ce ne sono che ricordano il miele sia per il colore che per la consistenza: lo sciroppo d’agave, estratto dalla radice del bulbo di agave, oppure lo sciroppo d’acero, dolcificante naturale ricavato dalla linfa dell’acero. E infine. lo sciroppo di riso, ricavato dall’estrazione dell’amido del riso. E se volessi cimentarti nel fai da te, prova a realizzarlo a casa con un’infusione di alcuni fiori come il tarassaco o usando il succo di mela!