Lanciato l’allarme, rischi e pericoli del richiamo alimentare: se hai questo cereale, riportalo subito indietro!
Le motivazioni dietro la scelta del richiamo di un prodotto alimentare possono essere di diversa natura, ma lo scopo principale è sempre lo stesso: allertare i clienti dei probabili rischi derivati dal consumo della merce incriminata.
Per quanto la tempestività sia essenziale in questi casi, lo è ancora di più comunicare con i clienti in maniera chiara e dettagliata per dare loro tutti gli strumenti utili a tutelarsi e riportare indietro la merce prima che sia consumata, nel caso in cui sia stata già acquistata.
Il richiamo alimentare, infatti, è frutto di una serie di passaparola che hanno come principale informatore il produttore dell’articolo già in commercio per poi arrivare agli OSA, ovvero gli operatori del settore alimentare, che attraverso la piattaforma ufficiale del Ministero della Salute si occupano di avvertire i clienti.
La prima fase dell’allerta alimentare passa dal ritiro dai banchi di vendita fino al richiamo alimentare per i consumatori che hanno già acquistato la merce, prontamente avvisati non solo dei rischi ma anche sollecitati a restituire il prodotto richiamato. Vediamo questa volta di quale si tratta e cosa possiamo fare per evitare spiacevoli conseguenze.
Il prodotto alimentare richiamato: di quale cereale si tratta?
Molto amato dai consumatori e utilizzato in cucina in molti modi, questo cereale è stato richiamato dal mercato per uno dei rischi più comuni ovvero il rischio chimico. La prassi, infatti, prevede che la nota del Ministero della Salute debba essere molto chiara sulle ragioni del richiamo soprattutto per la salute e la sicurezza alimentare dei cittadini.
Anche in questo caso, possiamo leggere sulla piattaforma del Ministero la nota informativa con tutte le indicazioni fondamentali per agire in tempo e bloccare eventuali effetti indesiderat e dannosi per il bene e la salute del compratore.
Una delle ultime allerte alimentari infatti è apparsa sul sito istituzionale il 30 marzo 2023 con riferimento ad un cereale prodotto dall’azienda Agritade con sede dello stabilimento in Perù. Nonostante sembri così distante da noi, i pericoli sono più che concreti.
La Quinoa bianca del marchio Lina è stata richiamata dal commercio per elevato contenuto di chloropyros e chlorate, ossia dei pesticidi che utilizzati in quantità maggiore della media conducono ad un alto rischio chimico.
Il lotto di produzione interessato è 123023QU con scadenza il 23-07-2024 dal peso di 500 gr. Si avverte dunque di non consumare la Quinoa bianca relativa solo a questo lotto e di consegnarlo immediatamente, qualora il consumatore ne fosse già in possesso, al punto vendita di acquisto.