La notizia è ufficiale e gli amanti dei primi sfiziosi ed originali non la gradiranno: addio ad uno degli ingredienti più amati dei piatti di pesce!
I primi piatti alla marinara sono tra i più amati e gustosi in assoluto. Nessuno, infatti, sa rinunciare a una pietanza a base di pesce come, per esempio, gli spaghetti alle vongole – da trattare prima in maniera accurata spurgandole da sabbia e detriti – con soli tre ingredienti. Ma non solo. Tra le specialità più sfiziose, troviamo anche cremosi risotti alla pescatora o ancora deliziose e colorate farfalle con zucchine e gamberetti, per non parlare delle profumate ed aromatizzate pennette con tonno e limone!
Insomma, solo a parlarne viene l’acquolina in bocca. In particolare, però, c’è un primo piatto a base di spaghetti, mantecati con un frutto di mare da leccarsi i baffi, che gli estimatori di questa pietanza apprezzano molto, anzi adorano letteralmente. Eppure, gli amici pugliesi dovranno farne a meno per ben 3 anni. Ebbene sì, per un triennio verrà sospesa la pesca, anche sportiva, di questo frutto di mare.
L’obiettivo di questa disposizione è tutelarlo, proprio perché è considerato una risorsa importante dei mari della Puglia. Ma cosa prevede nello specifico il divieto contestuale alla legge approvata a maggioranza dal Consiglio regionale pugliese? Facciamo chiarezza e cerchiamo di capirne insieme di più.
La Puglia si prepara a dire addio ad uno degli ingredienti più amati dei piatti di pesce
In Puglia, è tempo di una legge sullo stop alla pesca dei ricci di mare. Il fermo si è reso necessario per consentire la ricostituzione degli stessi ricci di mare, gravemente minacciata dalla pesca esagerata dell’ultimo periodo. In particolare, la legge prevede il divieto di prelievo, raccolta, detenzione, trasporto, sbarco e commercializzazione dei ricci e dei prodotti derivati freschi.
La norma, invece, non prevede il divieto di commercializzazione dei ricci di mare provenienti da mari non appartenenti alla Puglia. Ciò vuol dire che, come è già accaduto in passato, i ristoranti e le pescherie del posto potranno continuare a proporre e vendere ricci di mare, a patto che siano stati pescati in acque non appartenenti alla Puglia, provenienti per esempio, dalla Grecia o dalla Galizia, sulla costa atlantica della Spagna.
Si tratta di una norma fondamentale e inevitabile. Se cinquant’ anni fa, infatti, si potevano contare fino a dieci esemplari per metro quadrato nelle secche marine, attualmente invece, i ricci di mare sono quasi scomparsi e quei pochi esemplari presenti hanno dimensioni ridotte rispetto a quelle permesse per il prelievo.
E allora niente ricci di mare locali in Puglia per i prossimi tre anni. Chi non vuole farne a meno, però, purtroppo dovrà accontentarsi di esemplari prelevati altrove. Sicuramente il gusto verrà penalizzato, ma almeno si potranno ripopolare i bellissimi e cristallini mari pugliesi.