Il pasticciere più celebre d’Italia Iginio Massari non le manda a dire e lancia la bomba ai suoi colleghi: le sue dichiarazioni hanno lasciato tutti spiazzati.
Temuto giudice di Masterchef e titolare del marchio di pasticceria più famoso del nostro Paese, Iginio Massari domina da anni il panorama della cucina italiana attraverso le sue immense doti di arte culinaria.
Partito da Brescia, sua città natale, il maestro pasticciere ha poi conquistato il resto d’Italia aprendo sedi della sua pasticceria in altre città come Milano, Torino, Verona e Firenze.
Protagonista anche dell’ultima edizione del Festival di Sanremo 2023 a bordo della crociera Costa Smeralda dove ha deliziato gli ospiti con le sue dolci prelibatezze, il re della pasticceria italiana nella sua lunga carriera ha dimostrato come la gavetta lo abbia portato all’età di 80 anni a non dare mai nulla per scontato, così come a non nascondere le sue opinioni. Diventato un punto di riferimento sia per i suoi colleghi che per i nuovi talenti che si approcciano al mondo dell’alta pasticceria, Massari ha dato ancora una volta una lezione senza peli sulla lingua.
Le parole di Massari non lasciano alcun dubbio: la lezione del pasticciere
“Non è vero che i giovani non hanno voglia di imparare, piuttosto capita spesso che non gli si diano gli strumenti e gli spazi per imparare. E la colpa non è mica loro, ma di chi dovrebbe fare da mentore”. Questo è solo un piccolo assaggio delle dichiarazioni che Iginio Massari ha rilasciato in una lunga intervista alla rivista Marie Claire.
Il maestro pasticciere ha infatti raccontato le tappe della sua vita che lo hanno portato al successo, ma senza dimenticare di dare consigli e supporto a chi si approccia a muovere i primi passi in questo ambiente. In particolare, il pasticciere bresciano bacchetta sia gli esperti del settore che non, sull’uso inappropriato dei termini in cucina, lanciando una stoccata “saporita” agli addetti ai lavori.
“Sapore” è infatti il termine che Iginio Massari non vuol vedere travisato dal suo significato. Come spiega bene nel corso della sua intervista, “Quando uno dice che uno spaghetto ha il sapore di pomodoro sbaglia. Semmai ha l’acidità del pomodoro e poi il gusto aromatico del pomodoro… Insomma, i sapori sono 4: dolce, salato, acido, amaro”. Ma c’è di più: il pasticciere parla di un quinto sapore, il sapido. Ed è qui che il maestro fa la sua lezione: “Chi vuole fare il figo lo chiama ‘umami'”. Una bella lezione sia per chi ama il cibo e vuole coglierne i suoi significati sia per chi pratica l’ambiente della cucina da tempo ma si fa travolgere dalle tendenze, soprattutto sui social.
Quali sapori ci aspettano nel futuro: l’opinione di Massari
Per quanto il pasticciere sia tradizionalista nelle spiegazioni tecniche sul cibo, in realtà Massari non mette le mani avanti in un futuro culinario dai sapori più innovativi. Un esempio è dato dall’utilizzo degli insetti in cucina, ormai argomento molto in voga negli ultimi tempi. Come ci spiega lo stesso maestro pasticciere, “non so perché questa cosa degli insetti in cucina abbia creato così tanto interesse. Li mangiamo dall’antichità, solo che siamo abituati a chiamare escargot le lumache, per esempio. È una questione di cultura e tradizioni”.
Infatti per Massari si tratta soprattutto di una scelta di sopravvivenza: con lo sfruttamento della terra potremmo non avere più nulla da mangiare. Per questo secondo il pasticciere “è una scelta per la sopravvivenza: chi vuoi che sopravviva, la terra o l’uomo? O ci adeguiamo a quello che la terra ci darà con più facilità o faremo prevalere l’egoismo”.