Non molto tempo fa, Carlo Cracco, uno degli chef italiani più amati in assoluto, si è lasciato andare e ha raccontato un triste retroscena sulla sua carriera.
Carlo Cracco oggi è uno degli chef italiani più apprezzati in assoluto, ma la sua carriera non è sempre stata facile, anzi.
Tutto partì da 4 in pagella (all’Istituto alberghiero di Recoaro Terme, a Vicenza). Questo voto spinse il padre a insegnargli il valore della fatica, quella vera: lo spedì quindi al ristorante Da Remo a Vicenza e da lì la sua strada in cucina iniziò.
Dopo il diploma poi, quando aveva 21 anni, iniziò a lavorare insieme a Gualtiero Marchesi. Rimase al suo fianco per circa tre anni, per poi partire, sotto richiesta del suo stesso “mentore” alla volta della Francia, per poter apprendere cose nuove.
Dopo una parentesi – durata circa un paio di anni – prima a Garlenda (al Meridiana) e poi Parigi, per lavorare prima con Alain Ducasse e poi nel ristorante di Alain Senderens, il Lucas Carton, Cracco tornò in Italia ed approdò all’Enoteca Pinchiorri, il famosissimo tempio del vino italiano a Firenze che, non a caso, sotto la sua guida guadagnò ben 3 stelle Michelin.
Da allora di strada lo chef ne ha fatta eccome: ha guadagnato ben 7 stelle, ha aperto diversi locali, sia in Italia che all’estero, è diventato una star della tv.
C’è un triste retroscena sul suo passato che Carlo Cracco ha raccontato ospite a il Muschio Selvaggio, il podcast condotto da Fedez.
Il triste retroscena di Carlo Cracco sul suo passato
Carlo Cracco non molto tempo fa, parlando con Fedez nel suo podcast Il Muschio Selvaggio, rivelò un retroscena del tutto inaspettato.
Una precisazione va fatta: quando lo chef entrò per la prima volta in un cucina erano gli anni ’80, il mondo del food era assai diverso rispetto a come lo conosciamo oggi.
Come molti dicono, nell’ultimo decennio – cioè soprattutto dall’avvento in Italia di MasterChef, il cooking show tra l’altro di cui Cracco è stato giudice per diversi anni – la cucina è diventata mainstream, per così dire.
Prima era considerata più “di nicchia”, oggi invece pare essere diventata quasi una moda in un certo senso.
Ma non è solo questo ad essere cambiato: anche stare fisicamente in cucina oggi è del tutto diverso rispetto a com’era nel secolo scorso.
Lo stesso Carlo Cracco ha rivelato un triste retroscena a Fedez a il Muschio Selvaggio proprio a questo proposito.
Lo chef infatti ha affermato: “Una volta non c’era l’aria condizionata in cucina. E tu soffrivi come un cane: avevi due maglie addosso, sudavi e poi entravi in cella, prendevi freddo, per cui avevi sempre mal di schiena. Io ne ho sofferto per quasi cinque anni e non riuscivo mai a venirne fuori. Oggi c’è l’aria condizionata, c’è l’aria pulita, c’è la tecnologia, c’è qualsiasi cosa tu voglia. Ovvio, bisogna lavorare, è un lavoro di servizio il nostro”.
Insomma oggi fare lo chef da un certo punto di vista è più semplice rispetto a qualche decennio fa dal punto di vista pratico. E chissà che queste parole non invoglino anche aspiranti cuochi a buttarsi in questo mondo.