Come ha trascorso il lockdown Carlo Cracco? Lo chef italiano lo svela per la prima volta: l’inedita confessione arriva solo ora.
A distanza di quasi tre anni dal primo lockdown che ha immobilizzato l’Italia, arriva l’inedita confessione di Carlo Cracco che, per la prima volta, svela di aver sfruttato quei mesi di stop forzato per fare ciò che non aveva mai fatto prima e che gli ha lasciato un senso di estrema serenità nel cuore.
Il settore della ristorazione è uno di quelli che ha sofferto di più durante il lockdown. Per mesi sono stati costretti a fermarsi del tutto e anche dopo la riapertura hanno dovuto rispettare rigide ferree per riprendere la normale attività.
A farne le spese sono stati i ristoranti più grandi, ma anche quelli stellati degli chef famosi hanno dovuto fare i conti con le difficoltà del periodo. Carlo Cracco, tuttavia, nonostante la chiusura del proprio ristorante, non è rimasto fermo, ma è riuscito a reinventarsi.
Carlo Cracco: ecco cosa ha fatto durante tutto il lockdown
Come ha trascorso il tempo libero che aveva a disposizione durante il lockdown uno chef stellato come Carlo Cracco? Si è dedicato totalmente alla famiglia staccando la spina dal lavoro che lo tiene impegnato per tantissimo tempo? Solo in parte perchè Cracco ha deciso di mettere a disposizione il proprio talento culinario per tutti gli operai che durante il lockdown non si sono mai fermati lavorando intensamente per costruire l’ospedale.
Con il frigorifero pieno di alimenti di ogni tipo, senza alcuna certezza sui tempi di riapertura, Carlo Cracco ha deciso di mettersi a disposizione degli operai che stavano costruendo l’ospedale in Fiera Milano.
Un gesto di grande generosità quello dello chef che ha parlato della sua scelta in un’intervista.
Le parole di Carlo Cracco
Pur essendo schivo e riservato, Cracco ha svelato il motivo per cui ha scelto di cucinare per gli operai che stavano lavorando nella costruzione dell’ospedale.
“Mi chiedono: se la sente di far da mangiare agli operai che stanno costruendo l’ospedale? Ho chiesto: la cucina c’è? Non c’era. Chiedo: quanti sono gli operai? Domani 50 ma cresceranno di 100 in 100 ogni giorno, mi rispondono. Fino a 500. Ho detto ok. Siamo arrivati a 450 pasti al giorno. È stata la prima volta che ho visto mangiare così tanto in così breve tempo. Il piatto medio della pasta era di 400 grammi, poi secondo, contorno e dessert”, la confessione di Cracco che è stato inserito anche nella top ten degli chef più famosi del mondo.